14 Lug Castelli d’Arcevia, nove perle affacciate sui vigneti
Castelli d’Arcevia, nove perle affacciate sui vigneti
Sul territorio di Arcevia, tra splendide colline e montagne, si ergono ben nove castelli sorti dal XIII al XIV secolo: Avacelli, Castiglioni, Piticchio, Montale, Nidastore, Loretello, San Pietro in Musio, Palazzo, Caudino. Nove castelli, quasi raggruppati su un fazzoletto di territorio, più altri castelli minori ormai scarsamente riconoscibili, sono una specie di record in questa bell’Italia che di castelli è stracolma.
La valle del Misa era terra di passaggio e di scorrerie, dominata da signori che dovevano circondarsi di sentinelle di pietra se volevano salvare il trono e la pelle, così dal Medioevo al Rinascimento fu tutto un fiorire di rocche. Può bastare un giorno per fare il giro dei nove castelli, però meglio sarebbe prendersela comoda, vagabondare alla ricerca di tesori culturali, poco conosciuti, affogando il senso del tempo moderno nella suggestione antica di mura potenti e irti torrioni, viuzze corte e contorte, portali severi, colori e panorami incantevoli.
Tra i nove castelli, il più antico e suggestivo è quello di Loretello, che sorge su un poggio a 300 m d’altezza. Notevole la cinta muraria in laterizio, interamente percorribile, tra i migliori esempi di architettura militare della provincia. L’edificio più importante, oltre allo spettacolare ponte d’accesso in laterizio (sec. XV), è il grande torrione circolare quattrocentesco con ancora visibili gran parte delle feritoie.
Questa è un’importantissima zona vinicola, celebri le cantine della Val di Nevola, dove tra gli altri si produce la locale Lacrima di Morro d’Alba, un ottimo Verdicchio dei castelli di Jesi e il Bianchello del Metauro. Sulle colline e montagne circostanti troviamo una rete di sentieri di alta montagna di facile percorrenza e punti panoramici da cui si può ammirare tutta la valle del fiume Misa.
Enogastronomia
La gastronomia è legata alle tradizioni culinarie tipiche marchigiane tra i quali ricodiamo i vincisgrassi, tradizionale primo piatto e i prodotti da forno basati su antiche ricette contadine, come i calcioni, sorta di raviolo con formaggio, uova e zucchero, la pizza di formaggio, i biscotti di mosto, le castagnole e le ciambelle. La conformazione collinare è l’ideale per la produzione di vini pregiati, come il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC e il Rosso Piceno.
Attività – Le colline fabrianesi sono adatte alla pratica di escursioni, trekking naturalistici, passeggiate a cavallo e in bicicletta.