05 Set Madeira: l’isola giardino e lo spettacolo di Capodanno
Madeira: l’isola giardino e lo spettacolo di Capodanno
Madeira, piccolo arcipelago portoghese di isole perdute in mezzo all’Oceano Atlantico a 500 km dalle coste del Marocco. Un luogo che conserva una magia nascosta, da cogliere negli sguardi delle persone che qui vivono o negli angoli di natura selvaggia raggiungibili a piedi, immersi in boschi che ricordano le foreste equatoriali quanto a stratificazione e complessità.
Sull’isola principale che dà il nome a tutto l’arcipelago, Madeira appunto, non troviamo lunghe distese sabbiose in grado di attirare un turismo balneare di massa né la barriera corallina ad arricchire la costa.
Quel che troviamo è un’isola nata da un “punto caldo”, una risalita di magma da una frattura della crosta terrestre che nel corso di milioni di anni ha generato l’intero arcipelago.
Come risultato di un’intensa attività vulcanica, Madeira ospita estese grotte e tunnel lavici generati dal raffreddamento superficiale della lava fluida emessa durante i processi eruttivi che si sono susseguiti nel tempo. Madeira è speciale e, pur essendo di piccole dimensioni, rivela un proprio peculiare carattere distintivo, la Laurisilva, foresta tropicale primaria tipica dell’isola e indicata come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Questa è l’isola in cui la primavera dura un anno intero.
La Foresta di laurisilva Patrimonio dell’Umanità e le Levada
Le aree interne offrono alte vette che superano i 1.800 m di quota, spettacolari cascate e vallate inaccessibili, ricoperte di foreste di Laurisilva, ma anche aree costiere in cui la “Terra dei Fiori” offre un’altissima diversità vegetale con specie provenienti da tutto il mondo “fuggite” dai giardini privati e che hanno qui trovato le condizioni ideali per vivere e prosperare grazie al clima sempre mite e alla piovosità presente durante tutto l’anno. Come alle isole Azzorre, c’è grande abbondanza di Ortensia (Hydrangea macrophilla), pianta dal grande fiore che qui forma lunghe siepi e vaste macchie dall’intenso colore azzurro.
Davvero spettacolari sono i cammini lungo le levada, antichi sistemi di canalizzazione dell’acqua che trasportano le abbondanti piogge dalle zone interne montuose alle coltivazioni che si estendono in tutta l’isola.
Camminando lungo le levada, ci attendono tunnel stretti ricavati nella roccia e alti poco più di una persona e alcuni passaggi da brivido sospesi tra le ripide vallate interne dell’isola. Ai piedi dei versanti costieri più scoscesi dell’isola troviamo invece le fajas, piccole baie generate dalla frana delle pareti sovrastanti e colonizzate grazie al paziente e infaticabile lavoro degli abitanti. Alcune di questa fajas sono state abbandonate a causa delle difficoltà di accesso, alcune celano autentiche perle, imperdibili per il turista attento. Ogni, faja, ogni villaggio, ogni chiesa hanno una loro storia e riviverla nei racconti degli isolani,coi loro sorrisi così sereni ed autentici, trasmette emozioni antiche.
Whalewatching e…un vino invecchiato davvero speciale…
Ci dedichiamo anche al whalewatching: in gommone arriviamo ad affiancare le specie di delfini più confidenti grazie all’aiuto delle vicia, torri di osservazione che un tempo servivano per indicare la direzione da seguire dai marinai nella caccia ai capodogli e oggi utilizzate per facilitare l’osservazione dei cetacei alle imbarcazioni in mare. Madeira è anche cultura del vino, il Madeira appunto.
Si tratta di un vino liquoroso che può essere sottoposto ad alte temperature (intorno ai 50 °C) con l’utilizzo di contenitori appositamente costruiti e chiamati estufas (stufe).
La fermentazione è bloccata dall’aggiunta di alcool al vino giovane che viene successivamente invecchiato alcuni anni in botti di rovere in cui viene esposto a prolungata ossidazione. L’esposizione a temperature elevate e l’ossidazione che avviene nelle botti mai del tutto piene favoriscono la stabilità del vino. Correttamente imbottigliato e conservato, il Madeira è uno dei vini più longevi al mondo.
A malincuore, con un brindisi, termina il nostro viaggio, con l’auspicio di tornare presto nell’arcipelago fiorito…