01 Ago Magie Umbre: i sentieri del Silenzio tra Eremi e Cascate
Magie Umbre: i sentieri del Silenzio tra Eremi e Cascate
Questo è il racconto di un Viaggio. Un cammino di 5 giorni con zaino in spalla sui sentieri che uniscono Assisi a Norcia, liberandosi del quotidiano per immergersi nella Natura e nell’autenticità di questi luoghi dove le acque scorrono placide e i loro mormorii sono dolci compagni di viaggio. Ii silenzio che avvolge i lussureggianti boschi e gli incantevoli Eremi che si incontrano in questo tragitto ha il sapore di un’antica scoperta, quasi un déjà vu sensoriale di estrema pace. Le antiche mulattiere conducono ai monasteri, alle sorgenti, ai castelli, alle cascate e ai borghi arroccati dove il tempo sembra essersi fermato.
L’Eremo di Francesco ai piedi del Monte Subasio
Il percorso di Ornella e Marina parte da Assisi il giorno 1 Giugno, il sole quel giorno faceva da padrone in un periodo che di pioggia ne aveva già vista tanta.
Questo, il racconto della loro avventura: siamo partite a mezzogiorno dopo aver girellato per Assisi, da porta Cappuccini verso l’Eremo delle Carceri, seguendo il sentiero n°50. L’ Eremo è uno dei posti più suggestivi che abbiamo visitato…Abbiamo proseguito per il sentiero 50 nella forra delle Carceri, bosco fitto e buona pendenza, per arrivare prima alla Croce di Sasso Piano (1100 m)e poi in cima al monte Subasio (ultimo tratto per prati). La vista è spettacolare, fino al lago Trasimeno da una parte e al monte Vettore dall’altra…non sono mancate le volpi e i rapaci a farci compagnia! (dislivello 801 m).
Il Mortaro grande e i fenomeni carsici del Monte Subasio
Sempre seguendo il n°50 e passando vicino alle doline (quella grande è un imbuto verde enorme!) abbiamo cominciato a scendere verso Spello passando per Fonte Bregno. Abbiamo perso il sentiero e faticato un po’ a ritrovarlo perché il cartello era finito nell’erba…ci è successo altre volte invece perché i cartelli sono a volte posizionati più per chi compie il percorso in senso contrario (da Norcia ad Assisi). Arrivate a Spello verso le 18 siamo state contattate da Paolo e Annalisa del Borgo del Fattore e abbiamo scoperto che ci volevano altre 2 ore e 30 per raggiungere Vescia…
Il dislivello totale è di circa 1000 m e il peso dello zaino si è fatto sentire! I gestori veramente molto gentili e disponibili ci hanno salvate venendo a prenderci…Si può seguire però uno dei percorsi che restano più in basso, con dislivello minore. Il Borgo del Fattore, un vecchio frantoio, è molto accogliente e vicino c’è un ristorante con ottimi piatti caratteristici.
Valle del Menotre e Cascate dell’Altolina
Il 2°giorno siamo ripartite proprio dietro il B&B, lungo il canale, per prendere il sentiero580 a Belfiore e risalire la valle del Menotre facendo piccole deviazioni per ammirare le cascate dell’Altolina. Pioveva ma questa parte del percorso è molto bella. A Pale abbiamo fatto una pausa all’Angoletto…o Riposino del Pellegrino, dove abbiamo apprezzato la simpatia del gestore e il caminetto acceso! Abbiamo lasciato perdere anche a causa della pioggia l’eremo e abbiamo proseguito sul sentiero ben segnato attraversando la strada davanti all’Hotel Guesia di Ponte S. Lucia dove ci siamo procurate panino e frutta per il pranzo.. Sempre lungo il Menotre, siamo arrivate a Scopoli dove ci hanno stupito i grandi quadri moderni della chiesa…
Abbiamo ripreso il percorso lungo il sentiero che si snoda nel bosco sopra la condotta dell’acquedotto verso Casenove, poi Serrano, quindi Ascolano e infine Rasiglia, paese d’acqua che ci ha dato l’impressione di borgo fantasma, come altri lungo il nostro percorso…Abbiamo avuto la fortuna di trovare la custode del santuario della Madonna delle Grazie che ci ha aperto per qualche minuto…Abbiamo pernottato al Casale del Borgo, che però si trova al Morro, a 3,5 km di salita lungo la strada. I genitori della ragazza che lo gestisce ci hanno accolto però come figliole prodighe…Hanno steso panni e scarponi ad asciugare davanti al caminetto e ci hanno rifocillate con una cenetta squisita!
Dalla “piccola Venezia” ai borghi fantasma dell’Umbria
Il 3° giorno siamo ripartite da Rasiglia seguendo il sentiero verso Verchiano passando per San Sisto. Abbiamo fatto una deviazione per salire al santuario di S.Salvatore e poi, ripresa la strada che è molto panoramica, l’abbiamo seguita in direzione di Curasci, poi Collenibbio e, poco prima di Caposomigiale, a destra, abbiamo imboccato il sentiero verso la grotta del beato Giolo e quindi la strada per Forfi. Anche lungo questo tratto non abbiamo incontrato quasi anima viva… I borghi sono belli ma spesso…fantasma! A Forfi noi abbiamo perso il sentiero e siamo finite ad Ottaggi e poi a Casale, ma ci è andata bene perchè siamo sbucate direttamente a Villamagina, sopra Sellano, dove si trova l’agriturismo Casali Calimori.
L’agriturismo è bello, i gestori sono originali e creativi e abbiamo mangiato proprio bene. Il 4° giorno abbiamo preso a Sellano (dietro il municipio) il sentiero che scende al laghetto e poi abbiamo risalito la valle del Vigi (un po’ selvaggia) verso Setri con il sent. 586, poi lungo la strada abbiamo raggiunto Mevale e quindi Chiusita. Poco prima di Chiusita abbiamo preso a destra la strada prima asfaltata e poi sterrata che scende ripida verso Cervara e poi su asfalto abbiamo raggiunto i bellissimi borghi di Castelvecchio e poi Preci. Non abbiamo incrociato praticamente nessuno…Forse è stata la parte più solitaria e faticosa. Abbiamo pernottato a Villa Castoriana, un agriturismo splendido, e cenato bene al vicino ristorante al Castoro.
L’Abbazia di Sant’Eutizio e il loggiato di Campi alta
Il 5° giorno siamo salite a Preci, borgo da non perdere assolutamente, e poi siamo ridiscese per prendere all’uscita del paese, a sinistra, il sentiero per Collescille. Alla cappella di San Marco abbiamo imboccato il sentiero per l’abbazia di Sant’Eutizio, altro sito molto suggestivo. Poi abbiamo ripreso il sentiero per Campivecchio (passando per un altro santuario dedicato a S. Salvatore e affrontando una salita al paese mooolto ripida) e poi il sentiero verso Forca d’Ancarano passando per Castelfranco.
Abbiamo riperso il sentiero, ma miracolosamente è comparso un uomo che scendeva lungo il sentiero conducendo una fila di cavalli, e che spontaneamente ci ha indirizzate sulla via giusta … Dalla forca si scende un pezzetto su strada e poi su sentiero verso Norcia che si domina dall’alto, per poi raggiungerla da una delle sue porte principali. E’ stata una camminata un po’ faticosa soprattutto per il peso dello zaino in cui avevamo tutto anche se al minimo…ma l’Umbria più verde e meno conosciuta con i suoi borghi arroccati, i suoi eremi e i suoi angoli suggestivi e silenziosi ci rimarrà nel cuore a lungo!