17 Lug Le Marmitte dei Giganti e la Forra di San Lazzaro, il “piccolo canyon” del fiume Metauro
Le Marmitte dei Giganti e la Forra di San Lazzaro, il “piccolo canyon” del fiume Metauro
A pochi minuti di auto dalla celebre e imponente Gola del Furlo, si trova un piccolo ma altrettanto affascinante canyon naturale: la forra di San Lazzaro.
Questa stretta e profonda gola, che prende il dal nome dalla località in cui si trova, è il risultato dell’opera erosiva del fiume Metauro nel tratto tra il paese di Calmazzo e il centro abitato di Fossombrone. Il fascino di questa forra è legato alle alte pareti verticali che in alcuni punti arrivano a toccare i 30 metri di altezza. Il segreto di questo affascinante angolo di fiume risiede nella sua origine geologica: si tratta di un lembo della dorsale calcarea dei Monti della Cesana particolarmente resistente all’erosione e questo ha permesso il raggiungimento di tanta altezza ed acclività delle pareti. Qui il percorso del fiume si restringe e la forra diventa imponente anche sotto il livello dell’acqua con punti in cui il fiume può toccare profondità di oltre 15 metri.
Altro elemento di grande suggestione presente nella forra delle “Marmitte dei Giganti”. Si tratta, per l’appunto, di grandi pentoloni alcuni dei quali raggiungono il diametro di tre metri, in cui i giganti sono soliti cucinare zuppe a base di cinghiali e altri ungulati selvatici…o almeno questo secondo la tradizione popolare.
Dal punto di vista geologico, queste cavità cilindriche possono avere diametro e profondità variabili fino ad alcuni metri e si formano per via dell’erosione fluviale. Il fiume, infatti, laddove attraversa uno stretto canyon può generare flussi idrici veloci e turbolenti. Il moto vorticoso dell’acqua fa roteare piccoli ciottoli che esercitano azione abrasiva sulle pareti rocciose e possono creare piccole cavità che vanno via via aumentando di dimensione fino a generare le “marmitte” appunto.
Le marmitte dei giganti sono ben sviluppate sotto il cosidetto “ponte dei Saltelli” che si trova a pochi passi dal tracciato dell’antica Flaminia che di qui prosegue verso il “forulum”, la galleria romana che fa da porta d’ingresso alla Gola del Furlo.
E se vi state chiedendo quali attività sono consigliate per ammirare quest’area…sicuramente una di queste è la canoa!
Sono possibili itinerari in canoa sia diurni, per rinfrescare il corpo e rilassare la mente, che notturni, più contemplativi, per ascoltare i suoni dell’acqua e della fauna che popola il fiume, dagli anfibi ai rapaci notturni agli insetti come grilli e cicale.
I visitatori più attenti potranno osservare la capelvenere, una piccola ed elegante felce, così come l’appariscente lingua cervina, entrambe crescono sulle pareti più umide della forra per via dello stillicidio di acqua. Possibile anche un fortunato e fugace incontro col variopinto e rapidissimo martin pescatore, abitante dei corsi d’acqua poco profondi.
Infine, visto il grande interesse paesaggistico e naturalistico, auspichiamo che entro breve tempo sia possibile ammirare le marmitte dei giganti e, magari anche la forra, attraverso un percorso attrezzato a piedi che permetta di raggiungerle più agevolmente.
Pietro Spadoni