12 Lug Nuova Zelanda, la “Lunga Nuvola Bianca”
Nuova Zelanda, la “Lunga Nuvola Bianca”
Ao-tea-roa. Lunga Nuvola Bianca. E l’antico nome dato dai Maori alla Nuova Zelanda.
Ci troviamo in una terra agli antipodi geografici rispetto all’Italia, formata dalle vicine Isola del nord e Isola del Sud.
Nrel nostro viaggio le visiteremo entrambe fino a coglierne l’essenza.
Partiamo dall’Isola del Nord, perla della cultura Maori, attraversando le sue affascinanti città e struggenti bellezze naturali.
• AUCKLAND: città giovane, energica e la più estesa per dimensioni. I suoi quartieri si sviluppano attorno a baie ideali per nuotare, praticare sport acquatici ed attività da diporto. Da qui il nome di “City of sails”. Impreziosita da un porto e un ponte spettacolari, ospita l’imperdibile Auckland Museum, un vero tuffo nella cultura Maori. Dalla Sky Tower possiamo ammirare una vista mozzafiato della città.
• GROTTE DI WAITOMO: una fitta rete di 45 km e 300 grotte sotterranee collegate dal fiume Waitomo. Spettacolo d’eccezione è la grotta che ospita gli straordinari “gloworm”, o vermi luminosi, che costellano la volta delle grotte di milioni di delicate luci. Si tratta delle larve di moscerini dei funghi della specie Arachnocampa luminosa endemici della Nuova Zelanda e che si riproducono nei sistemi di grotte in cui l’umidità è elevata. La larva utilizza la bioluminescenza per catturare le prede di cui si nutre attirandole in una trappola vischiosa. Il processo di bioluminescenza avviene tramite una reazione enzimatica che include la luciferasi (lo stesso enzima che agisce nelle lucciole “nostrane”) e diverse componenti chimiche. All’interno delle grotte, in assoluto silenzio, saliamo sulla barca che percorre il fiume che attraversa le grotte e, alzando lo sguardo al soffitto, saremo rapiti dalla magia di una magnifica “Via Lattea” vivente, creata da milioni di larve bioluminescenti.
• ROTORUA: soprannominata “la città dello zolfo”, è una delle mete più affascinanti della Nuova Zelanda, nota per la sua attività geotermica e la ricchissima cultura Maori. Ci rilasseremo nelle piscine termali dell’area geotermale di Wai-o-Tapu. L’intensa attività geotermale è testimoniata dall’emissione di fanghi bollenti e dalla presenza di sorgenti termali e zampillanti geysir. Avvolti dalle emissioni di vapore, rimarremo estasiati dalle coloratissime pozze termali legate ai depositi di zolfo e arsenico.
• FORESTA WHAKAREWAREKA: eccezionale foresta in cui ci sentiremo piccolissimi al cospetto delle chiome delle Sequoie sempreverdi e delle felci arboree alte fino a 20 metri. Faremo il primo incontro con la felce d’argento, così chiamata per via del colore argentato della pagina inferiore della piante e simbolo della Nuova Zelanda. La foglia di quest’antichissima felce, vero e proprio fossile vivente in quanto comparsa sulla Terra circa 5 milioni di anni fa, è il logo della famosissima squadra di rugby degli All Blacks.
• TAUPO: ospita l’omonimo lago Taupo, il più grande della Nuova Zelanda. Il lago vulcanico Taupo si trova nella caldera creata da un’eruzione del supervulcano avvenuta circa 26.000 anni fa. È stata la più grande eruzione conosciuta degli ultimi 70 000 anni: il vulcano ha espulso migliaia di km cubici di materiale e ha provocato il collasso di decine di km quadrati di terreno, formando così la grande caldera che si è nel tempo colmata di acqua piovana.
• PARCO NAZIONALE DI TONGARINO: parco nazionale Patrimonio dell’Umanità Unesco, area sacra per i Maori, famoso per i suoi vulcani attivi, tra cui il Monte Tongariro, il Monte Ngauruhoe (il celebre Monte Fato de il film del regista neozelandese Peter Jackson “Il signore degli anelli”) e il Monte Ruapehu. Qui potremo percorrere la famosa Tongariro Alpine Crossing, traversata indimenticabile di 20 km attraverso crateri vulcanici, laghi turchesi e scenari alpini.
• WELLINGTON: capitale della Nuova Zelanda, sita all’estremità meridionale dell’Isola del Nord, anima artistica bohemien, è nota per la pittoresca baia e le case vittoriane. Chiamata affettuosamente “Windy Wellington”, a causa dei suoi venti sferzanti, la città offre musei, teatri, gallerie d’arte, festival, concerti, numerosi eventi culturali e una vivace scena culinaria.
Da Wellington qui ci sposteremo per l’Isola del Sud! Attraversiamo in traghetto lo Stretto di Cook, con vista panoramica su ripide montagne, sinuose baie ed ampie insenature fino a Picton e a seguire per Motueka, area celebre nel mondo per la coltivazione di luppolo della varietà “Motueka” dalle caratteristiche note amaricanti con sentori di lime e limone.
• TE WAIPOUNAMU: “il luogo della pietra verde” secondo la tradizione Maori, include quattro Parchi nazionali dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Tra i suoi gioielli troviamo il Parco Nazionale di Fjordland che ospita parte delle Alpi Meridionali, la catena montuosa che vede nel Monte Cook il rilievo più alto coi suoi 3.754 metri. Qui saremo accolti dagli endemici pappagalli Kea, di cui esistono 3 specie (1 estinta), quasi sterminati per via della presunta attitudine ad attaccare le pecore, e avremo la possibilità di osservare gli elusivi ed iconici kiwi. Sono uccelli prevalentemente notturni dell’ordine degli Apterygiformes, parenti non volatori di struzzi ed emù, in verità hanno ali piccole e tenute celate sotto le piume. L’area è rinomata per i fiordi scolpiti in epoche antiche dai ghiacciai, tra cui spicca il Milford Sound, definito da Kipling “l’ottava meraviglia del mondo”, per la sua bellezza struggente. Il nome del fiordo deriva da un cacciatore di foche britannico che lo chiamò così in onore di Milford Haven, un’insenatura lunga e stretta che si trova sulla costa gallese. Profondo 15 km, Milford Sound è circondato su entrambi i lati da ripidissime pareti di roccia alte fino a più di 1200 m da cui sgorgano roboanti cascate. Con un po’ di fortuna, riusciremo anche ad avvistare la fauna locale tra cui l’Otaria orsina della Nuova Zelanda, attualmente protetta ma cacciata attivamente da secoli, ed il raro Pinguino del Fiordland, endemico delle coste sud-occidentali dell’isola del Sud e presente con solo 2500 coppie, in decremento a causa della predazione ad opera soprattutto di gatti, ratti e cani vaganti.
• AORAKI/MOUNT COOK NATIONAL PARK: compreso nelle Alpi Meridionali, è la vetta più alta della Nuova Zelanda con i suoi 3724 m ed è circondato da ghiacciai spettacolari, tra cui il ghiacciaio Tasman. Ai suoi piedi giace il lago Pukaki dal brillante colore azzurro. Lo costeggeremo lungo la statale 80, una delle strade più iconiche della Nuova Zelanda. Le finissime particelle in sospensione disperse nell’acqua del lago derivate dall’erosione glaciale, donano alle acque un incredibile colore turchese e sullo sfondo, il profilo del Mount Cook… il panorama è da cartolina! A segurie ci muoviamo verso il lago Tekapo, la cui area circostante è stata dichiarata nel 2012 la prima Riserva Internazionale “Dark Sky” dell’emisfero australe. Il bassissimo inquinamento luminoso ci permetterà di ammirare uno tra i più belli cieli stellati di questo emisfero.
• PENISOLA DI OTAGO: un sottile lembo di terra di origine vulcanica che forma la lunga baia portuale di Dunedin. La penisola offre una incredibile varietà di flora e fauna tra cui spicca la colonia di Albatro reale del nord, l’unica al mondo così vicina ad un centro abitato. Questo albatro può raggiungere i 3 metri di apertura alare e ha un periodo record di svezzamento dei pulli di ben 6 mesi. Avremo la possibilità di avvistare il Pinguino degli antipodi di cui rimangono appena 200 coppie riproduttive e che è stata riconosciuta come la specie di pinguino più rara al mondo. Interessante l’incontro col Leone marino di Hooker, un tempo attivamente cacciato. Attualmente la mortalità del Leone marino di Hooker è legata alle catture accidentali nelle reti per calamari di cui è ghiotto. In questa specie, il maschio può essere tre volte più pesante della femmina e superare i 3 metri e mezzo di lunghezza.
• WESTLAND TAI POUTINI NATIONAL PARK: questo parco abbraccia la regione costiera occidentale delle Alpi Meridionali. Arriveremo a lambire lo stupefacente ghiacciaio Franz Joseph, che scende dalle Alpi Meridionali fino a raggiungere i 300m sul livello del mare, circondata da una incredibile foresta pluviale temperata. Nel corso dei millenni il ghiacciaio ha modellato i profili del paesaggio circostante creando una enorme valle a U in cui scorre il fiume Waiho.
• CHRISTCHURCH: ultima tappa del nostro viaggio, chiamata anche “la città più bella della Nuova Zelanda” vanta degli interessanti Giardini botanici, il pittoresco Riverside Avon e, per gli amanti dell’arte, l’importantissima Art Gallery Puna o Waiwhetu. Nonostante le cicatrici del tremendo terremoto del 2011, Christchurch conserva ancora la sua atmosfera tranquilla.
Da qui ripartiremo, sognanti, verso l’Italia.
“Forse vivrò la mia vita senza vedere mai la Nuova Zelanda di nuovo – ma sarà sempre con me, e la cosa che più desidero è che i miei scritti abbiano qualche significato per i miei compatrioti.” Katherine Mansfield