Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, due gole, due fiumi e mille grotte

Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, due gole, due fiumi e mille grotte

Il cuore verde delle Marche

Questa è la più grande area protetta regionale delle Marche, estesa per più di 9.000 ha. Comprende il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, un labirinto di 15 km di gallerie di eccezionale bellezza nelle viscere della montagna. Esse sono originate dal millenario lavorio dell’acqua: evidenti i fenomeni carsici anche a cielo aperto. Splendido esempio carsico è la suggestiva Gola di Frasassi, scavata dalle acque del fiume Sentino. Per millenni esso ha modellato questi luoghi, creando dirupi rocciosi e dando origine, insieme ai fenomeni carsici, ad un regno sotterraneo di ineguagliabile splendore. Lo stesso processo è all’origine della Gola della Rossa, di cui protagonista è stavolta il fiume Esino.

Queste due ravvicinate gole rupestri sono di aspetto spettacolare e aspro. All’interno delle gole, oltre a stupende concrezioni (stalattiti e stalagmiti) sono state trovate ossa di animali preistorici estinti come l’Orso delle caverne o localmente da tempo non più presenti sul territorio come Stambecco, Orso bruno, Cervo.

Ritrovamenti fossili e natura calcarea delle gole rivelano che milioni di anni fa, qui esisteva un fondale marino che subiva l’accumularsi di sedimenti. Interessante anche la presenza di sorgenti sulfuree.

Grotta di Frasassi - Ph. Wilson Santinelli

Gioiello di biodiversità

A parte le meraviglie dei fenomeni carsici, la zona è un oasi di biodiversità. Presenta infatti 105 specie di uccelli nidificanti, 40 specie di mammiferi, 29 tra rettili e anfibi e oltre 1250 specie vegetali.

L’Aquila reale rappresenta il vertice della catena alimentare e nel oarco, precisamente nella Gola di Frasassi, nidifica l’unica coppia della Provincia di Ancona. Tra i mammiferi spicca il Lupo, che ha ricolonizzato la dorsale marchigiana nell’ultimo decennio, anche grazie all’espansione demografica di specie preda come Cinghiale, Daino, Capriolo e Cervo.

Riguardo alla flora, nel piano collinare sono diffusi boschi di Carpino nero e boschi di Roverella. Nel piano montano si sviluppano invece boschi di Faggio. Sui versanti più caldi delle gole rupestri, la vegetazione è tipicamente mediterranea con Leccio, Robbia selvatica, Terebinto, Fillirea, Corbezzolo, Asparago e Stracciabraghe.  Nel parco crescono numerose specie botaniche molto rare, tra queste si segnala la Moehringia papulosa, specie endemica dell’Appennino marchigiano. In tutto il mondo si rinviene solo nelle gole di Frasassi, della Rossa e del Furlo.

Borghi, castelli e monasteri

IMG_20140917_095706Muoversi su questi sentieri è come viaggiare alla scoperta dei tesori storico-artistici, celati da paesaggi ricchi di fascino ed armonia, immersi in una natura integra e rigogliosa. Di grande interesse sono anche i borghi e castelli del parco, che costituiscono un fitto reticolo. Tra di essi citiamo Precicchie, Genga e Pierosara, e gli ampi centri storici di Arcevia e Serra San Quirico. Di grande interesse le abbazie, gli eremi e i monasteri diffusi nel territorio: l’Eremo di Santa Maria InfraSaxa, le Abbazie di Sant’Elena, San Vittore delle Chiuse e Valdicastro.

Enogastronomia

Tra le specialità segnaliamo: la crescia cotta sotto la brace, le lumache, la polenta con il ragù di cinghiale, i vincisgrassi e il vino mistrà. Troviamo inoltre ottime carni di bovino marchigiano e di agnello e tra i prodotti da forno basati sulle antiche ricette contadine. I calcioni sono una sorta di raviolo ripieno di formaggio, uova e zucchero; vi sono poi la pizza salata al formaggio, il frittellone, i biscotti di mosto, le castagnole e le ciambelle. La conformazione collinare è l’ideale per la produzione di vini pregiati come il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC e il Rosso Piceno.

Attività

Il parco oggi è in grado di offrire una rete di 35 sentieri escursionistici segnalati, per un totale di oltre 170 km, di varia durata e livello di difficoltà. È inoltre possibile praticare altri sport a contatto con la natura: mountain-biking, escursionismo a cavallo nella fitta rete di mulattiere, alpinismo e arrampicata sportiva sulle verticali pareti calcaree delle gole e dei principali rilievi montuosi, speleologia e, in alcuni periodi dell’anno, anche canoa e rafting.

Frasassi Evidenza