Parco Nazionale della Majella, gli eremi di Celestino

Parco Nazionale della Majella, gli eremi di Celestino

La Majella, la Montagna Madre

Il Parco Nazionale della Majella è uno dei tre parchi nazionali abruzzesi compresi tra le province dell’Aquila, Chieti e Pescara.
La protagonista è la montagna, che è Madre e simbolo della fertilità della terra d’Abruzzo. Re della Majella è il Monte Amaro, con i suoi 2793 mt d’altezza.

Nei suoi confini rarità naturalistiche, capolavori umani, storia e miti: come quello che dà il nome al massiccio, legato alla leggenda di Maja.
Si narra che la più bella delle Pleiadi fosse alla ricerca di erbe medicamentose per salvare la vita a suo figlio.
Approdata sulle montagne abruzzesi, ricche di tali erbe, trovò una coltre di neve che ricopriva i monti e le impedì di raccogliere le erbe.
Maja, non potendo soccorrere il figlio, morì di dolore su questo monte, che ne porta oggi il nome, la Majella.

 

I percorsi sotterranei delle acque

Dal punto di vista geologico, la Majella è il massiccio più singolare dell’Appennino.
E’ costituito da rilievi carbonatici fino ai 2000 m nelle vette di Majella, Morrone, Porrara, Pizzalto e Rotella, separati da valli e da pianori carsici.
I suoi calcari si sono depositati 100 milioni di anni fa sul fondo di un mare tropicale ricco di vita, come testimoniato da numerosi fossili.
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Proprio grazie alla natura calcarea e carsica dei suoi massicci, il Parco Nazionale della Majella è caratterizzato da esorbitanti risorse d’acqua.
Le fratture delle rocce accolgono l’acqua piovana e delle nevi, generando una falda acquifera sotterranea. Tra Majella e Monte Morrone, la Valle dell’Orta assume i caratteri di un canyon, creando uno scenario unico.
Dalle viscere della terra l’acqua emerge in superficie in sorgenti, come quella delle Acque Vive, a Taranta Peligna, con una portata di 300-400 litri al secondo.

Le acque limpidissime delle Sorgenti del Verde, a Fara San Martino, sono inoltre utilizzate per la produzione di pasta di alta qualità.

Ricchezza di specie

Numerose varietà di piante, fiori ed animali colorano e vivono la montagna” madre”.
E’ la faggeta a caratterizzare il paesaggio forestale dominante fino ai 1800 mt. I boschi, che coprono circa un terzo della superficie del Parco, offrono rifugio ma anche nutrimento a molte specie.
Il Lupo Appenninico è il simbolo del Parco, lo abita in maniera stabile e regolare con una popolazione costituita da 10/12 branchi differenti che si nutrono della prede naturali presenti nel territorio.

La ricca flora del Parco è nota anche per la sua originalità: 6115703562_21dc18c20c_oil numero degli endemismi ammonta a 142.
Tra questi, 5 sono esclusivi del territorio dell’area protetta, come la Soldanella del Calcare ed il Fiordaliso della Majella, scelti come simbolo dei giardini botanici del Parco.

 

Spiritualità e Sacralità

Il Parco Nazionale della Majella, oltre ad essere la cornice di emozionanti avventure nella natura, è altresì un luogo di storia e tradizioni dei suoi borghi abbarbicati sui monti.
Pervaso di spiritualità, numerosi eremi sono stati costruiti tra le sue grotte naturali, luoghi suggestivi e di fascino, legati alla figura di Pietro da Morrone, altresì noto come Celestino V, il Papa del gran rifiuto.

 

Gastronomia tipica

Le produzioni alimentari tipiche sono quelle dell’olio extravergine d’oliva e del vino.
Oltre alla pasta di Fara San Martino, è ovunque diffusa la produzione di ottimi salumi e formaggi. Sulmona è nota per la tradizionale produzione di confetti e dolciumi.
Tradizionale è anche la produzione del farro e di diverse varietà di legumi, come il fagiolo tondino del Tavo, tartufi e funghi. 11978498726_f18ef39cf7_o
Presenza immancabile nella cucina tradizionale è il peperoncino.

 

Attività

Il Parco  ha avviato nel 2010 un sistematico lavoro di riordino e ottimizzazione della rete sentieristica, lunga circa 700 km, con attenzione ai tracciati per mountain bike, ippoturismo e fondo escursionistico.
Si presta dunque alla pratica di svariati sport ed attività, tra cui trekking, escursioni in bici e a cavallo, arrampicata, rafting e kayak.
In inverno tanti appassionati scelgono lo sci, lo snowboard e  le attività legate alla neve, come le ciaspolate.