Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo, il rifugio dell’Aquila

Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo, il rifugio dell’Aquila

Il Passo del Furlo tra storia e natura

Lungo questo stretto passo sono transitati secoli di storia, lasciando tracce e testimonianze importanti. Nei tempi più remoti denominato “Saxa intercisa”, ovvero pietra spaccata, costituiva lo snodo più difficile dell’antica Via Flaminia. Restano ancora oggi mirabili tracce visibili: il “Forulum”, la galleria piccola del Furlo, datata al periodo etrusco e il “Forulus”, la galleria romana di Vespasiano del 76 d.C.

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Uno spaccato della storia geologica d’Italia

Il paesaggio e la morfologia della Gola permettono di ricostruire la storia geologica italiana da più di 200 milioni di anni fa: le sue rocce illustrano, come un atlante all’aperto, le principali formazioni dell’Appennino umbro-marchigiano. Le pareti della Gola sono formate dalle rocce più antiche, appartenenti alla formazione del Calcare Massiccio. Salendo sul Monte Pietralata si possono osservare tutte le formazioni superiori: Corniola, Rosso Ammonitico, Calcari Nodulari, Maiolica e Scaglia.

L’Aquila Reale, la regina dei cieli

Il fiume Candigliano, si insinua tra le imponenti pareti rocciose della Gola, che ha scavato nel corso dei secoli. Qui la suggestione del paesaggio si unisce a una prodigiosa ricchezza naturalistica che vanta esemplari di flora e fauna davvero singolari. Basti pensare all’Aquila reale, rapace che nidifica su questi monti da tempo immemorabile. Simbolo del parco è una delle quattro coppie presenti nell’area provinciale, che viene ritenuta una delle coppie più produttive dell’intero territorio marchigiano. Mantiene infatti una produttività di circa 1 giovane involato all’anno, con episodi di 2 giovani involati in anni eccezionali. Altre presenze importanti sono il Falco pellegrino, il Picchio muraiolo, la Rondine montana, il Rondone maggiore. E alla Gola del Furlo vivono ancora Lupi, Caprioli, Daini, Cinghiali.

Una sorprendente ricchezza naturalistica

La vegetazione che ricopre le cime del massiccio è costituita in prevalenza da querceti con Roverella, Carpino nero, Orniello, Acero minore e campestre, Sorbo domestico. Lungo la riva del Candigliano troviamo invece la tipica vegetazione ripariale con Pioppi e Salici. La flora erbacea è caratterizzata da endemismi molto rari, quali la Moehringia papulosa.

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Foto di Mario Ciaruffoli

Il Ponticello Trekking

Foto di Andrea Magnani

Gastronomia

Il prodotto tipico per eccellenza del Parco è il famoso tartufo di Acqualagna, uno dei comuni del Parco che vanta una tradizione plurisecolare di ricerca, produzione e commercializzazione del tartufo, che qui è disponibile in ogni periodo dell’anno. Al tartufo si accompagnano le tante specialità della Provincia di Pesaro e Urbino, tra i quali la patata rossa di Sompiano, la casciotta di Urbino, il miele di Belforte all’Isauro, il prosciutto di Carpegna, l’olio di Cartoceto.

Attività

Il Parco del Furlo è il luogo ideale per la pratica di trekking, passeggiate ed escursioni a piedi, in canoa, in bici o a cavallo. La zona presenta un’ampia rete sentieristica composta da 12 sentieri, di diversa difficoltà, recentemente risistemati, messi in sicurezza e dotati di segnaletica internazionale. Essi permettono interessanti escursioni sia sul settore settentrionale del Monte Pietralata che sul versante del Monte Paganuccio.

profilo gola del Furlo

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