Il salotto de “Il Ponticello” – Furore di J. Steinbeck

Il salotto de “Il Ponticello” – Furore di J. Steinbeck

Il salotto de “Il Ponticello” – Furore di J. Steinbeck

Abbiamo bisogno di esprimerci non solo con gli scarponi ai piedi, ma anche con le idee dei nostri amici e frequentatori!
Ecco gli spunti di riflessione di Mirko, il narratore delle escursioni “A spasso con l’Autore”.

La PAGINA – Il “realismo americano” ha una delle sue punte di diamante nel libro FURORE di John Steinbeck, un ritratto spietato, crudo ma estremamente efficace di uno dei periodi bui della storia dell’America degli anni 40. Epopea di una famiglia contadina costretta a lasciare la terra in Oklahoma in favore di una fuga disperata e utopica verso la terra delle grandi speranze: la California. Qui avverrà la ricerca disperata di un qualunque tipo di lavoro che però a causa della grande depressione americana nessun membro della famiglia Joad troverà.

La sconfitta dell’uomo, lo sconforto, la sopportazione dei soprusi, la morte per fame vista come una fine del tutto plausibile, ed a volte anche come liberazione per chi rimane vivo. Un libro di rara potenza narrativa tanto che a volte pare di respirare la polvere e sentirsi schiacciati da una disumanità devastante come i protagonisti. Le ultime pagine del libro sono davvero splendide, ed aggiungo, cercando di non togliere nulla al piacere della lettura, contengono uno dei finali più belli e struggenti della letteratura del ‘900…

La Nota e il Bicchiere

La NOTA – In linea con il tema del romanzo, mi vengono in mente le parole di PANE E CORAGGIO per le quali Ivano Fossati ha vinto nel 2004 il prestigioso premio di AMNESTY ITALIA come miglio testo letterario. Un brano con un ritmo incalzate e parole molto dure:

Nina ci vogliono scarpe buone
pane e fortuna e così sia
ma soprattutto ci vuole coraggio
a trascinare le nostre suole
da una terra che ci odia
ad un’altra che non ci vuole.

Sento in queste parole tutto il peso e la fatica di chi la vita la passa fuggendo, perché come un pugile stanco è sempre costretto all’angolo. La speranza di trovare umana fratellanza, una cosa che oggi sembra essere merce davvero rara.

Il BICCHIERE – Direi di finire con qualcosa di dolce. Uno dei vini liquorosi per definizione: ZIBIBBO delle cantine PELLEGRINO 1880 di Marsala. Una cantina che apprezzo per la pregiata qualità ed onestà dei suoi prodotti. Vino dolce e traditore, quindi ideale per serate in cui dovete essere pronti a tutto!

Mirko Rossini