13 Lug Valle dell’Esino, patria di fecondi vigneti
Valle dell’Esino, patria di fecondi vigneti
La Valle dell’Esino si estende tra Monte San Vicino a est e la catena dei Monti Sibillini verso sud-ovest. Comprende un area ricca di testimonianze d’un passato medioevale, di opere d’arte, di luoghi di culto, come eremi e abbazie, e un presente di paesaggi meravigliosi, con ampie zone di vegetazione spontanea protetta, grandi pascoli e tante bellissime vigne ma è anche una zona in cui sono concentrate una notevole quantità di specialità enogastronomiche.
Serra San Quirico e i Castelli della Vallesina
Affacciata sulla valle, sorge un’antica città di pietra adagiata sulla roccia, è Serra San Quirico. Sovrastato dalla montagna, questo piccolo paese dell’entroterra marchigiano conserva l’impianto urbanistico medioevale della città murata, nascondendo al suo interno vere perle di arte e cultura come le “copertelle” passaggi coperti che corrono lungo le mura del paese o la magnifica chiesa barocca di Santa Lucia.
Di notevole bellezza sono i Castelli della Vallesina, borghi sparsi tra le dolci colline della vallata, in cui ogni chiesa e palazzo testimoniano un nobile passato. Piazze rinascimentali, chiese barocche, teatri settecenteschi e palazzi nobiliari convivono in mutevoli spazi architettonici, perfettamente adattati al susseguirsi dei secoli e della storia.
Enogastronomia
Tra le tante specialità della Vallesina segnaliamo tra i dolci gli Straccadenti, biscotti simili ai cantucci con mandorle e mistrà; il lonzino di fico in cui questi frutti sono impastati con vin cotto, mistrà, mandorle e semi d’anice. E ancora i vincisgrassi, saporito primo simile alle lasagne e le tagliatelle della trebbiatura tra i primi; il coniglio in porchetta e il pollo in potacchio, gustosi secondi a base di carne. Da ricordate tra i vini, oltre al Verdicchio di Matelica e al Verdicchio dei Castelli di Jesi, il profumato vino di visciole e la Lacrima di Morro d’Alba, un pregiato vitigno autoctono a bacca rossa.
Il vino Verdicchio rappresenta sicuramente una delle più importanti risorse produttive della zona e l’economia locale ne trae un beneficio non trascurabile. E’ il vitigno autoctono più pregiato delle Marche, vino DOC, il cui nome deriva dal colore dell’acino, che mantiene evidenti sfumature di verde anche a piena maturazione.